Seppelliamo i cori razzisti sotto cori di montagna degli “ultra’-coristi”

Credo sia unanime lo sdegno verso l’ennesima esibizione, che seppur circoscritta a pochi idioti, è indegna di un popolo che ha nella Costituzione un esplicito manifesto di uguaglianza. Detto questo, pensare di interrompere la partita e mandare tutti a casa per punizione mi sembra una cretinata. Sarebbe come se su un treno, trovato qualcuno senza biglietto, si decidesse di fermare il convoglio e di far scendere tutti i passeggeri.

Però, come ha detto proprio Maignan, destinatario dell’ultima nefanda azione: “chi sta zitto è complice,” quindi qualcosa bisogna pur fare. Io una piccola idea ce l’avrei, molto umilmente perché sull’argomento calcio da Trentini non abbiamo grandi esperienze, visto che la nostra squadra più rappresentativa si trova attualmente in zona retrocessione della serie C. In materia di cori però, non siamo secondi a nessuno, nemmeno sul Web dove l’argomento, grazie a Luca Lazzeri Zanoni è attualmente assai virale .

L’idea è questa: si potrebbero creare delle squadre di “Ultrà-Coristi” da inviare negli stadi più a rischio, pronti ad entrare in azione non appena gli idioti di turno avviano dei cori razziali. Al primo BUU, un colpo di diapason e via con i cori di montagna a coprire gli insulti e gli sberleffi. E se pensate che le canzoni di montagna abbiano testi troppo delicati e politicamente corretti per essere condivisi dagli ultrà classici (chi fa cori razzisti, ultrà non lo è, è solo un fuorilegge) e sovrastare quelli da stadio, forse non li avete mai ascoltati con attenzione. Sebbene in gran parte si parli di belle montanare, di cime e di stelle alpine, tra le righe si celano frasi e situazioni degne di un repertorio heawy metal che anche i più tatuati e borchiati non potranno fare a meno di urlare a squarciagola.

La morte non manca, se non sei già defunto, nel qual caso ti tagliano pure a pezzetti, sei probabilmente “ferito e stai per morir”. Le allusioni piccanti puntano dritte sulla “penna” degli Alpini, “Il Bersagliere ha cento penne, l’Alpino una sola, un po’ più lunga…” e così abbiamo anche una spolverata di discriminazione, rinforzata da ” La Fanteria è troppo debole, i Bersaglieri sono mafiosi, ma gli Alpini son valorosi”.
“L’Aquila ha perso il rostro e già s’invola, spennata e sola” tanto per prendercela anche con gli animali.

Ecco, io mi fermerei a questo repertorio anche perchè, scavando si rischia di finire su uno scivolosissimo terreno, con la “Linda la va al fosso. Oi bigulì, oi bigulai, bigulì dai dai” e già il ritornello ci porta sulla strada che la canzone sta prendendo: “L’alpin ghe salta a dosso”… e davanti alle rimostranze della mamma che si rivolge al sindaco: “mi han baciato la figlia mia e io vorrei ‘na soddisfazion”, ecco la mazzata finale: “Soddisfazion l’è presto data, vostra figlia tenela in cà!”. Direi di non proseguire. Fiato ai polmoni e via con la penna lunga dell’Alpino.

Al di là della volontaria leggerezza delle mie parole, credo che la situazione vada affrontata per quello che è. Incitare all’odio razziale è un reato (Legge Mancino). Si proceda in tal senso che gli strumenti ci sono.

P.S. Massimo rispetto per gli Alpini, io stesso son figlio di uno di loro, per i cori di montagna e per le grandi sofferenze e sacrifici che le hanno ispirate.


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