Volevamo comprare uno zelten da portare a casa, finita la manifestazione, con l’ingenua convinzione che questa giornata fredda, prossima al Natale, con luci, bancarelle e la neve sui marciapiedi non poteva ispirare nulla di cattivo in quel gruppo di ragazzi che sfilavano davanti a noi. Tanto simili a quelli che poco distante giocavano a palle di neve o a quelli che ridevano ai mercatini soffiando sui bicchieri di brulè bollente a scaldare le mani. Solo qualche cartello in più, solo la musica un po’ più forte.
Poi quel cilindro di cartone che spunta da sotto il furgone sprizzando scintille e fumo bianco che sembra uno scherzo di capodanno. Un botto e luci e bancarelle svaniscono e la neve vola via assieme a un nugolo di schegge. Vedo il sangue scendere dal volto del mio collega mentre lo sorreggiamo, e gocce rosse cadono sulla strada a suggellare, ragazzi dalla musica forte, una ennesima occasione persa.
Estrema solidarietà al ferito. Per il resto, purtroppo, tutto come da ennesimo e infinito copione.
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